Adoro lasciar scorrere le dita su questa mia adorata tastiera, e sentirne il rumore dei tasti.

Era da un pò che non scrivevo, mi mancava.

Tornavo a casa, cuffie alle orecchie.

La solita musica, le solite canzoni, i miei immensi pensieri che raggiungevano solo Lui come sempre, e qualcosa nel mio petto si faceva così leggero che sembrava volare.

Pensai a quando Gli poggiai la testa sul petto, sentendogli il cuore battere.

Da quei battiti, mi sembrava di vivere.

Come se quel cuore fosse il mio, come se dasse vita a me quel muscolo.

Non lo sò, forse semplicemente vivo di Lui.

Riflettevo a quando l'avevo appena salutato, e mi chiedevo come fosse possibile sentire già la sua assenza far così male dopo pochissimi attimi.

Probabilmente il non volerlo lasciar andar via mai, aver quella voglia di star con Lui che non passa, che non se ne va' se tu te ne vai, centra qualcosa.

Riesce a scatenarmi tempeste, o non sò che altro, qui dentro.

Gli basta respirare per catturarmi,
come se io fossi fumo e lui semplicemente
un apparato respiratorio.

Mi sento sciogliere il cuore, e allo stesso tempo lo sento prigioniero.

Prigioniero in questa gabbia toracica, dove le uniche cose che escono sono le emozioni che sempre ritornano, che non mi abbandonano.

- E tu, tu invece resti lì dentro, senza uscire mai, senza abbandonarmi mai. Prigioniero insieme a quel cuore, che non può esser altro se non felice insieme a te.

                    ;Mel.©